AUTOVETTURA DI ELEVATA RILEVANZA STORICA RESTAURO DIMOSTRABILE CON FATTURE COMPLESSIVE DI OLTRE 50.000 EURO Ci sono delle vetture che lasciano il segno, vuoi per lo stile oppure per la tecnica. La Maserati Bora è una di queste e nel suo caso sono entrambe le motivazioni a imprimere una
traccia nella storia dell'auto. Parlando di design, la matita che ha firmato la Bora è quella di Giorgetto Giugiaro e della Italdesign, a cui Maserati commissionò prima lo studio di una vettura sportiva con motore posteriore centrale che esaltasse prestazioni, design, comfort e sicurezza e poi la
linea del modello definitivo. L?impostazione era futuristica, il muso si presentava basso e sottile quasi affilato per voler perforare l?aria, mentre la calandra era caratterizzata da due prese d?aria a forma rettangolare con un Tridente al centro. La fiancata, perfettamente liscia, era divisa
centralmente da un sottile filetto profilato di gomma nero, mentre il posteriore terminava a coda tronca. Parlando invece di caratteristiche tecniche, fu la prima vettura stradale del Tridente ad utilizzare questa configurazione del propulsore, seguendo una tendenza che si era imposta già da
qualche anno in Formula 1. In ogni caso, sono trascorsi esattamente cinquanta anni dal marzo del 1971, quando il Salone di Ginevra fece da palcoscenico al debutto del Maserati Bora, che oggi è più attuale che mai, visto che al suo layout si ricollega quello della MC20. Tornando alla Bora, come
molte altre Maserati, anche lei porta il nome di un vento famoso, mentre a spingerla ci pensava il collaudato V8 da 4,7 litri, capace di erogare 310 cavalli a 6.000 giri, montato in posizione longitudinale su un telaietto ausiliario applicato alla scocca portante. Nel 1973 fu affiancato dal più
potente 4,9 litri che aveva 335 CV e che poteva spingere la supercar modenese oltre i 280 km/h, con un comfort ammirevole per una vettura di quel genere e di quell'epoca. La Bora aveva anche altre caratteristiche pecu